Significato di NODO a Siviglia – NO8DO
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Se avete avuto l’immenso piacere di aver visitato Siviglia, sicuramente vi sarete accorti che è facile imbattersi in un simbolo che si vede ovunque in città (marchiato sui tombini o persino scolpito sugli edifici più emblematici della città): NO8DO. È frequente trovarlo anche all’interno dei mezzi di trasporto di Siviglia come gli autobus urbani o la metro Siviglia.
Avrete dedotto conseguentemente che è associato al Comune di Siviglia o quantomeno alla città. Se non l’avete ancora fatto, adesso è l’occasione buona per saperlo.
Per chi è abituato a vivere a Siviglia come me da molti anni, il NODO è parte integrante del nostro ritmo di vita, accompagna ogni nostro gesto, a modo di camera indiscreta osservatrice del discorrere quotidiano di Siviglia. In ogni angolo, alla fermata del tram, in stazione, per strada, il NO8DO è un po’ onnipresente, è difficile non accorgersi.
Ma cosa significa il simbolo NODO? Probabilmente ha origini medievali, in concreto il XIII secolo.
Il contesto storico
Ci troviamo nella penisola iberica della seconda metà del 1200 quando il territorio era una abbondante amalgama di regni feudali:
Il regno d’Aragona (la regione di Saragozza e la Catalogna attuali per intenderci), il regno di Navarra (la regione dove si trova Pamplona, sempre al nord), il regno di Portogallo, i regni di Castiglia e León governati da un unico re, Alfonso X, detto il saggio ed il regno Nazarí di Granada.
Come potrete intuire il simbolo NODO è associato alla monarchia ed in concreto al Re di Castiglia Alfonso X, detto il saggio, colui che ha governato i regni di Castiglia e León dal 1252 fino alla sua morte nel 1284. È questo signore che vedete in foto
Cambio legislativo sui diritti di successione della corona
Alfonso introduce all’epoca moltissime riforme legislative con lo scopo di creare una legislazione comune ed uniforme nel regno a discapito dei diritti locali, tramite un testo enciclopedico chiamato Las Siete Partidas (Le Sette Parti – perché suddiviso in 7 categorie).
In questo ampio testo si modificano, tra gli altri, i diritti di successione reali: in caso di morte del primogenito del re, i diritti di successione ricadono adesso sui figli del primogenito, e non sul secondogenito, come era di consuetudine.
Morte del primogenito ed erede al trono
Pochi anni dopo, con soli 19 anni, Fernando de la Cerda, (la cerda in spagnolo è il crine dei cavalli – il soprannome nasce perché Fernando aveva un neo dal quale spuntavano dei peli così robusti che erano molto simili al crine di un cavallo) primogenito di Alfonso ed erede al trono di Castiglia muore prematuramente. Secondo le nuove legislazioni introdotte da Alfonso X i diritti di successione ricadono quindi su Alfonso de la Cerda (nipote di Alfonso X e figlio del primogenito di Fernando de la Cerda) e non sul secongenito di Alfonso X, Sancho.
Guerra tra Alfonso e suo figlio Sancho
Come c’era da aspettarsi, Sancho, appioggiato anche da gran parte della nobiltà castigliana, non accetta né il testamento, né i nuovi diritti successori di suo padre e decide di dichiarargli guerra.
Durante la guerra Alfonso X (nel 1282) è gravemente malato e decide di ritirarsi a Siviglia, una delle poche città che è rimasta fedele alla causa del Re saggio.
Conferma dei privilegi concessi a Siviglia per la sua fedeltà al re
Di conseguenza, spinto da tale motivazione, Alfonso X conferma i privilegi concessi a Siviglia da suo padre (Fernando III il Santo pochi anni prima) alla città tramite questo scritto:
“...por la gran lealtat e amor verdadero que fallamos siempre en ellos, e sennaladamente agora a la sazón que este a leuantamiento fizieron contra nos los de nuestra tierra en commo non deuieron fazer…, porque ellos se touieron connusco e se pararon a muchos periglos e grandes, siruiéndonos muy bien e muy lealmente, et otrossí porque entendiemos que la su voluntad se acuerda con la nuestra pora querer mal a aquellos que nos desaman e amar a nuestros amigos, otorgamos e confirmamos todos los priuilegios e todas las cartas de las franquezas e de las libertades que el rey don Ferrando e nos diemos al conceio de la cibdat sobredicha.“
Come finisce la storia?
Nel 1284 Alfonso X muore a Siviglia e Sancho pochi giorni dopo viene coronato Re di Castiglia e León come Sancho IV il 30 aprile 1284 a Toledo.
Como avrete potuto verificare voi stessi, non esiste nessun riferimento al simbolo NO8DO nel periodo in cui governava Alfonso X il saggio.
Significato del simbolo nella storia
Nel 1588 (più di 300 anni dopo) lo storico sivigliano Gonzalo Argote de Molina è colui che per la prima volta fa riferimento all’origine del simbolo NODO, inteso secondo il significato accettato popolarmente, dicendo:
«Rebelóse contra el rey don Alonso el Infante don Sancho, su hijo, y tuvieron su boz todos los reinos. Sólo Sevilla tuvo siempre su boz, por lo qual dio a esta ciudad por empresa una madexa con quatro letras .NO.DO. y la madexa en medio, que juntando con ellas el nombre de la madexa quiere dezir no me a dexado».
Tradotto in italiano: “Ribellatosi al Re don Alonso (Alfonso X) l’infante don Sancho, suo figlio, ed ebbero la sua voce tutti i regni (*ottenne l’appoggio degli altri regni). Solo Siviglia ebbe sempre la sua voce (inteso come “sempre fu dalla sua parte” in questo caso dalla parte di Alfonso), per cui dette a questa città come impresa (intesa come motto o divisa araldica) una matassa con quattro lettere NO.DO e la matassa nel mezzo, che unendo il nome della matassa con le lettere vuol dire “non mi ha lasciato”
Significato del simbolo NODO – la versione accettata popolarmente
L’otto rappresenta una matassa che in spagnolo si dice “madeja” – quindi facciamo la contrazione di Me ha deja a M’hadeja o direttamente Madeja. Traduzione “non mi ha lasciato”, la città di Siviglia non mi ha lasciato, mi è sempre stata fedele; in questo caso è rimasta fedele al re Alfonso X il saggio durante la guerra contro suo figlio Sancho di Castiglia.
Ipotesi sull’origine del simbolo:
Probabilmente secondo le fonti consultate, si coincide sul concetto che il significato del simbolo è stato una reinterpretazione concepita durante il Rinascimento spagnolo anche se l’origine esatta non è sicura.
Esistono varie ipotesi al rispetto offerte da vari professori di Storia ed esperti della materia
- Secondo il professore Sánchez Saus, cattedradico di Storia Medievale presso l’Università di Cadice, sono stati trovati testi scritti nel XV secolo che fanno riferimento a questo simbolo; NO8DO venne rinvenuto per la prima volta presso un ponte costruito sul fiume Tagarete, un fiume che attraversava Siviglia nel passato, che adesso non esiste più. Il simbolo probabilmente fu creato dal direttore dei lavori di questo ponte, che all’epoca era un tale Francisco de Villafranca, nobile e facente parte dell’oligarchia sivigliana del XV secolo, usato come motto o stemma araldico della sua famiglia. Non è un caso che il simbolo venne trovato accanto ad un’immagine di una madonnina chiamata la Madonna delle Matasse. Esistono riferimenti scritti riguardo al NODO anche in relazione a delle riforme effettuate presso il Corral de los Olmos (cortile o recinto degli olmi, proprio di fronte alla Giralda Siviglia), riabilitato sempre nello stesso periodo, probabilmente dallo stesso Francisco de Villafranca.
- Secondo Emilio Carrillo, autore del libro “El NO8DO de Sevilla. Significado y origen” invece NODO è associato con il Nodo di Ercole ed il legame, in cambio il numero 8 è un simbolo d’unione. Secondo questo autore il simbolo nasce presso la Scuola Generale di Latino e Arabo e della Scuola di Grammatica di Siviglia tra il 1254 ed il 1245 (fondata sempre da Alfonso X ed ubicata presso il quartiere dell’Arenal, il quartiere della Plaza de Toros e della Torre dell’Oro Siviglia) e rappresenta l’insieme dei diritti, volontà e sforzi che legittimavano l’aspirazione del Re Alfonso al trono del Sacro Romano Impero.
- Un’ultima ipotesi afferma che NO.DO non era altro che In Nomen Domini, nel nome di Dio e rappresentava l’incipit (le parole inziali di un testo) impiegate da Alfonso X, sempre secondo lo storico Argote de Molina.
VERSIONE POPOLARE VS VERSIONE UFFICIALE
La versione più conosciuta e popolare a Siviglia è quella introdotta da Argote de Molina, XVI secolo {NO8DO –> non mi ha lasciato} che è colui che probabilmente conia questa espressione, ben 300 anni dopo la morte del Re Alfonso X, il Saggio (XIII sec). Però se si vuol conferire veridicità storica e documentale bisogna affidarsi alla versione sostenuta dal professore Sánchez Saus, la quale attribuisce l’origine del simbolo NO8DO (inteso come stemma araldico) a Francisco de Villafranca, nobile sivigliano del XV secolo e responsabile delle opere pubbliche di Siviglia del 1400.
Conclusioni
Malgrado esistano diverse ipotesi riguardo l’origine del simbolo NODO, molti sivigliani accolgono di buon grado la versione della matassa, quella creata da Argote de Molina (NoMadejaDo, non mi ha lasciato), che è tra l’altro anche la versione più conosciuta (forse l’unica conosciuta) e gradita, dato che rappresenta il simbolo di fedeltà nei confronti di un Re che ha influito positivamente nel legato storico di Siviglia e conferisce certa aura romantica e passionale alla sua storia.
FONTI
https://elpais.com/diario/2005/12/14/andalucia/1134516156_850215.html
https://revistascientificas.us.es/index.php/PH/article/view/4501/4762
https://ifc.dpz.es/recursos/publicaciones/19/80/06sanchezsaus.pdf